lunedì, novembre 21, 2016

Cosa facciamo stasera, Mignolo? Quello che facciamo tutte le sere, Prof.

Soy ancora viva, mi dispiace per voialtri.
Nella mia lunga pausa mi laureai, mi formai, mi ammalai, mi tormentai, e cazzettini vari così.
Prossimo passo? Trovare un posto stabile dove vivere, che sia Roma, o Parma, o Venezia, o Torino, o Trento, o la Sicilia, o dove un po' cazzo mi pare. Ho bisogno di una base da cui muovere la mia conquista del mondo.

lunedì, gennaio 14, 2013

Pivelli.

Che vi dirò che s'inizia a star un po' stretti qui tra le fila dei dannati.
Siamo troppi, tutti si sentono geni incompresi, personalità caotiche e sfumate.
Altolà. Io sono in questo Eliseo prima di voi, dalla bellezza di quasi 10 anni. Quindi, girate a largo, pivelli.

Tsé.

domenica, dicembre 16, 2012

Cento Passi.

- Sei andato a scuola, sai contare?
- Come contare?
- Come contare? uno, due, tre, quattro, sai contare?
- Sì, so contare.
- E sai camminare?

- So camminare.
- E contare e camminare insieme lo sai fare?

- Sì, penso di sì
- Allora forza, conta e cammina.. dai: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto..

- Dove stiamo andando?
- Forza, conta e cammina!
- Piano!
- nove, novanta, novantuno, novantadue, novantatre, novantaquattro, novantacinque, novantasei, novantasette, novantotto, novantonove, e cento. Lo sai chi ci abita qua? Ah? U zù Tanu ci abita qua!
- Ssssh, parla piano!
- Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi!


Nato nella terra dei vespri e degli aranci,
tra Cinisi e Palermo parlava la sua radio,
negli occhi si leggeva la voglia di cambiare,
la voglia di Giustizia che lo portò a lottare,
aveva un cognome ingombrante e rispettato
di certo in quell'ambiente da lui poco onorato
si sa come si nasce ma non come si muore
e non se un ideale ti porterà dolore.



Ma la tua vita adesso puoi cambiare
solo se sei disposto a camminare
gridando forte senza aver paura
contando cento passi lungo la tua strada, e allora:
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi

- Noi ci dobbiamo ribellare.

Poteva come tanti scegliere e partire
invece lui decise di restare
gli amici, la politica, la lotta del partito,
alle elezioni s'era candidato,
diceva da vicino li avrebbe controllati,
ma poi non ebbe tempo
perché venne ammazzato,
il nome di suo padre nella notte non è servito,
gli amici disperati non l'hanno più trovato.



Allora dimmi se tu sai contare,
dimmi se sai anche camminare,
contare e camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani, e allora:
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi

Era la notte buia dello Stato Italiano,
quella del 9 maggio 78',
la notte di Via Caetani e il corpo di Aldo Moro,
l'alba dei funerali di uno Stato.

Allora dimmi se tu sai contare,
dimmi se sai anche camminare,
contare e camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani, e allora:
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi

- E' solo un mafioso, uno dei tanti!
- E' nostro padre.
- Mio padre! La mia famiglia! Il mio paese! Io voglio fottermene, io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! IO VOGLIO URLARE!


domenica, novembre 04, 2012

incoercibile

Concedetemi e giustificatemi questo momento di debolezza.
Credo di aver bisogno d'amore.. per quanto io mi rifiuti, per quanto mi sforzi a mostrare il mio lato forte, credo di averne bisogno. E non per avere coccole gratis. No. E' per avere qualcuno a cui mostrare il mio lato fragile, qualcuno su cui riversare la dolcezza che c'è in me e che mi sforzo a coprire con crudeltà e sarcasmo. E' che se mi rivelassi per ciò che sono il mondo mi mangerebbe, come ha sempre fatto prima di quel giorno. Ma come accettare l'amore se il mio spirito è così incostante e incoercibile, la mia voglia di libertà così feroce? come potrei mai? come?

venerdì, novembre 02, 2012

E gli humpa-lumpa che scuotono gli alberi a testa in giù.

Scrivo e cancello.
Cancello e poi riscrivo.
Una vena artistica così rapida che le mie mani non riescono a immortalarla.
Incertezza del futuro, ma chissenestrafrega, l'importante è esser felici.
Nessuna vita è mai facile, mai.

E gli humpa-lumpa da sopra gli alberi se ne fregano alla grande.
I cocomeri cadono giù verso la Luna e salutano Felix che vola verso terra.
Per non parlare poi dei serpenti che si avvolgono tra le fiamme e procreano uova di drago.
Gli squali volanti mi salutano alla finestra, e le anaconde cantano insieme alle sirene nel balcone del vicino. Una scimmia fa l'impiccato al lampadario, mentre io bevo un té immaginario con Pirandello che mi racconta di come scoprì d'avere un naso storto un mattino. Il caro-odiato Benito è scuoiato vivo dalla folla fomentata da un Grillo e lo fa ridendo ad ogni battuta. In questo universo assurdo Kennedy è un dittatore e Nietzsche un rocker anni 80 con lunghi capelli che canta "We are the champions" ed io pronta alla battaglia mi segno il viso di nero come Rambo e afferro la mia katana, insello il mio cavallo e mi lancio in corsa tra i dorati campi di grano della Calabria Saudita, e dietro il seguito di trombe e tromboni ad annunciare l'arrivo della nuova armata brancaleone, fischio, branca branca branca leòn leòn leòn, fischio, mammaliturchi! Il vento soffia nel boschetto e i fiori di loto sono colti dalle ninfe che instillano i succhi negli occhi dormienti dei satiri mentre Urania con Apollo tesse toghe d'oro per Artemide che è a caccia di cinghiali argentati di Dionisio che s'ubriaca con Zeus in cima al monte sacro. E l'orologio rintocca che le 12, e l'orologio rintocca le 12..

lunedì, ottobre 15, 2012

The song of the lost love..

Ricordi,
sbocciavan le viole,
con le nostre parole
-non ci lasceremo mai,
mai, e poi mai.
Vorrei dirti ora
le stesse cose,
ma come fan presto, amore,
ad appassir le rose..
così per noi.
L'amore che strappa i capelli
è perduto ormai,
non resta che qualche
svogliata carezza
e un po' di tenerezza.

E quando,
ti troverai in mano
quei fiori appassiti
al sole di un aprile
ormai lontano,
mi rimpiangerai.
Ma sarà la prima che
incontri per strada
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo..

E sarà la prima che incontri per strada che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo..

sabato, settembre 08, 2012

Nella vita ci vuole sfortuna a trovare l'anima gemella,
e non poterla abbracciare quando ti pare.
I tuoi occhi..