domenica, dicembre 16, 2012

Cento Passi.

- Sei andato a scuola, sai contare?
- Come contare?
- Come contare? uno, due, tre, quattro, sai contare?
- Sì, so contare.
- E sai camminare?

- So camminare.
- E contare e camminare insieme lo sai fare?

- Sì, penso di sì
- Allora forza, conta e cammina.. dai: uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto..

- Dove stiamo andando?
- Forza, conta e cammina!
- Piano!
- nove, novanta, novantuno, novantadue, novantatre, novantaquattro, novantacinque, novantasei, novantasette, novantotto, novantonove, e cento. Lo sai chi ci abita qua? Ah? U zù Tanu ci abita qua!
- Ssssh, parla piano!
- Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi!


Nato nella terra dei vespri e degli aranci,
tra Cinisi e Palermo parlava la sua radio,
negli occhi si leggeva la voglia di cambiare,
la voglia di Giustizia che lo portò a lottare,
aveva un cognome ingombrante e rispettato
di certo in quell'ambiente da lui poco onorato
si sa come si nasce ma non come si muore
e non se un ideale ti porterà dolore.



Ma la tua vita adesso puoi cambiare
solo se sei disposto a camminare
gridando forte senza aver paura
contando cento passi lungo la tua strada, e allora:
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi

- Noi ci dobbiamo ribellare.

Poteva come tanti scegliere e partire
invece lui decise di restare
gli amici, la politica, la lotta del partito,
alle elezioni s'era candidato,
diceva da vicino li avrebbe controllati,
ma poi non ebbe tempo
perché venne ammazzato,
il nome di suo padre nella notte non è servito,
gli amici disperati non l'hanno più trovato.



Allora dimmi se tu sai contare,
dimmi se sai anche camminare,
contare e camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani, e allora:
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi

Era la notte buia dello Stato Italiano,
quella del 9 maggio 78',
la notte di Via Caetani e il corpo di Aldo Moro,
l'alba dei funerali di uno Stato.

Allora dimmi se tu sai contare,
dimmi se sai anche camminare,
contare e camminare insieme a cantare
la storia di Peppino e degli amici siciliani, e allora:
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi
uno due tre quattro cinque dieci cento passi

- E' solo un mafioso, uno dei tanti!
- E' nostro padre.
- Mio padre! La mia famiglia! Il mio paese! Io voglio fottermene, io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! IO VOGLIO URLARE!


domenica, novembre 04, 2012

incoercibile

Concedetemi e giustificatemi questo momento di debolezza.
Credo di aver bisogno d'amore.. per quanto io mi rifiuti, per quanto mi sforzi a mostrare il mio lato forte, credo di averne bisogno. E non per avere coccole gratis. No. E' per avere qualcuno a cui mostrare il mio lato fragile, qualcuno su cui riversare la dolcezza che c'è in me e che mi sforzo a coprire con crudeltà e sarcasmo. E' che se mi rivelassi per ciò che sono il mondo mi mangerebbe, come ha sempre fatto prima di quel giorno. Ma come accettare l'amore se il mio spirito è così incostante e incoercibile, la mia voglia di libertà così feroce? come potrei mai? come?

venerdì, novembre 02, 2012

E gli humpa-lumpa che scuotono gli alberi a testa in giù.

Scrivo e cancello.
Cancello e poi riscrivo.
Una vena artistica così rapida che le mie mani non riescono a immortalarla.
Incertezza del futuro, ma chissenestrafrega, l'importante è esser felici.
Nessuna vita è mai facile, mai.

E gli humpa-lumpa da sopra gli alberi se ne fregano alla grande.
I cocomeri cadono giù verso la Luna e salutano Felix che vola verso terra.
Per non parlare poi dei serpenti che si avvolgono tra le fiamme e procreano uova di drago.
Gli squali volanti mi salutano alla finestra, e le anaconde cantano insieme alle sirene nel balcone del vicino. Una scimmia fa l'impiccato al lampadario, mentre io bevo un té immaginario con Pirandello che mi racconta di come scoprì d'avere un naso storto un mattino. Il caro-odiato Benito è scuoiato vivo dalla folla fomentata da un Grillo e lo fa ridendo ad ogni battuta. In questo universo assurdo Kennedy è un dittatore e Nietzsche un rocker anni 80 con lunghi capelli che canta "We are the champions" ed io pronta alla battaglia mi segno il viso di nero come Rambo e afferro la mia katana, insello il mio cavallo e mi lancio in corsa tra i dorati campi di grano della Calabria Saudita, e dietro il seguito di trombe e tromboni ad annunciare l'arrivo della nuova armata brancaleone, fischio, branca branca branca leòn leòn leòn, fischio, mammaliturchi! Il vento soffia nel boschetto e i fiori di loto sono colti dalle ninfe che instillano i succhi negli occhi dormienti dei satiri mentre Urania con Apollo tesse toghe d'oro per Artemide che è a caccia di cinghiali argentati di Dionisio che s'ubriaca con Zeus in cima al monte sacro. E l'orologio rintocca che le 12, e l'orologio rintocca le 12..

lunedì, ottobre 15, 2012

The song of the lost love..

Ricordi,
sbocciavan le viole,
con le nostre parole
-non ci lasceremo mai,
mai, e poi mai.
Vorrei dirti ora
le stesse cose,
ma come fan presto, amore,
ad appassir le rose..
così per noi.
L'amore che strappa i capelli
è perduto ormai,
non resta che qualche
svogliata carezza
e un po' di tenerezza.

E quando,
ti troverai in mano
quei fiori appassiti
al sole di un aprile
ormai lontano,
mi rimpiangerai.
Ma sarà la prima che
incontri per strada
che tu coprirai d'oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo..

E sarà la prima che incontri per strada che tu coprirai d'oro per un bacio mai dato,
per un amore nuovo..

sabato, settembre 08, 2012

Nella vita ci vuole sfortuna a trovare l'anima gemella,
e non poterla abbracciare quando ti pare.
I tuoi occhi..

sabato, settembre 01, 2012

Crack!

Ha fatto Crack qualcosa che so solo io.
Ma cosa?
Niente, mi sono stufata di ragionare con le persone che non ragionano.
Sai che te ne potresti pentire?
E chissene, sto benissimo anche sola, lo sai.
Oh beh, fai come vuoi.
Dici che potrei pentirmene?
E chi lo sa!
Ma ha fatto Crack..
..colla?
No grazie, quando qualcosa si rompe è rotta per sempre.
Oh, non è detto. A volte diventano anche meglio.
Ma va..
Massì!
Dici si aggiusterà?
E che ne so, tu inizia col non buttarlo.
Ohibò.
Che è?
Oh, niente..
Lunatica.
Senti chi parla, sei l'altra me.
Si ma sono più realista.
Realista il cazzo, qui la realista sono io, e qualcosa qui ha fatto Crack.

domenica, luglio 29, 2012

Un infante menefrego

Sto ri-raggiungendo quello stadio infantile dove un sostanziale ''me ne frego'' generale mi permetteva di viver bene. Paradossalmente ora il mio problema più grosso è sapere che viviamo circondati da acque pronte a sommergerci sulle nostre zattere di terra sotto cui stanno chilometri e chilometri di magma incandescente e con sulle nostre teste un sasso secco e una palla di fuoco pronti a farci fuori da un momento all'altro.
Eppur si vive, dico io, e mi rassereno.
Che le stupide creature umane vadano a farsi fottere coi loro piccoli problemi, io sono superiore a tutto ciò. Non mi mischio al volgo che non mi vuole, quando so che altrove ce n'è uno che mi vuole.

mercoledì, luglio 25, 2012

Tuoni.

Stasera mi manca particolarmente il dolce-non-fare-un-cazzo del liceo. Tipo, questi stupendi 3 giorni di pioggia (io amo la pioggia, anche quando mi rende difficile organizzare la festa di compleanno o mi rovina le grigliate all'aperto), avrei preso la mia amata bici che per inciso non prendo da 5 anni (giusto per tornare al tema vita-universitaria-di-merda) e mi sarei fatta un giro così, nelle viuzze strette a caso, a bordo strada, con le piante bagnate intorno e quel buon profumo di terra bagnata. O sarei stata tutto il pomeriggio in mansarda a coccolarmi il cane, e giocare al gameboy. O mi sarei letta un libro stando seduta in balcone, proprio come quando al secondo superiore mi lessi tutta la mitologia greca così per pura curiosità (essì, mi ero innamorata del Dio Hermes! cercavo di ricostruire la sua immagine in base alle varie raffigurazioni trovate in giro per il libro). Insomma, avrei amabilmente cazzeggiato. Così, spensierata. E quando sarebbe tornato il caldo torrido, sarei andata al mare al solito posto dove andavo da piccola con gli zii, e avrei giocato a fare la sirena rischiando di affogare. Mi sarei messa una maschera e giù a rompere il cazzo ai pesci. Avrei preso magari anche un bel colore.. :3 .. e invece nendi, sto qui a scoglionarmi e a pensare ad una vita alternativa che al momento non c'è. Oltretutto, a complicare la situazione c'è questa ansia perenne da prestazione che mi perseguita ad ogni esame, da quello più minchione a quello più tosto. Ho anche rotto il libro a furia di sfogliarlo. E per giunta, ho sonno, e poca importanza ha se ho 10 ore di sonno sulle spalle di cui la decima scoccata alle 19. Chissene, se fossi al liceo, mi sarei fatta 18 fottutissime ore di sonno.
L'unica cosa buona attualmente è la compagnia.
Ho così tanta buona compagnia attorno a me che mi rende più leggero questo lavoro di merda che mi sono andata a procacciare. Se avessi poteri speciali, farei sì che le mie conoscenze attuali (o sì, tutte splendide, non c'è che dire <3 ) le avessi avute al liceo, mentre quelle del liceo, beh, se avessi un cancelletto sociale lo userei senza pensarci due volte. Anzi, due volte forse sì, ma una terza no di sicuro. Ohibò, the sweet little boss ha smesso di lottare a quanto pare!

Tuoni.

martedì, giugno 26, 2012

la mia fantasia..

La mia fantasia è aggressiva, mi tormenta, mi violenta, non mi lascia vivere, mi perseguita, mi dileggia, mi violenta e mi umilia, mi alletta, mi distoglie, mi perseguita, mi tormenta, mi tormenta, mi sollazza, mi dona speranza, mi aliena, mi disgrega, mi distrugge, mi annienta, mi indebolisce, mi fa inciampare per strada, la mia fantasia mi morde, mi ringhia, mi trascina, mi avvilisce, mi fulmina, mi elettrizza, mi gasa, mi tempra, mi accarezza, è un tormento, è un tormento, mi tormenta, lei mi tormenta, la mia fantasia è un mostro che nutro dentro coi miei sogni, la mia fantasia è un mostro che nutro col mio corpo, mi azzanna i pensieri e mi divora i neuroni, la mia fantasia è un tiranno che non mi permette di vivere come voi, la mia fantasia è una disgrazia, una catastrofe, una carneficina emotiva, una estraniazione, un tormento, un tormento, una tempesta, un buon profumo, una luce, un ombra, un fantasma, un serpente, una tigre, un bisonte, un dinosauro, la mia fantasia è una fenice, la uccido e lei torna sempre, si alimenta di ciò che incontro, di ciò che sento, di ciò che provo, di ciò che innaffio, di ciò che bevo, di ciò che mangio, la mia fantasia mi tormenta, mi stritola, mi soffoca, mi libera, mi vendica, mi giustica, mi fermenta, mi teletrasporta, mi trasferisce nel valalla, mi fa sentire l'odore di atlantide e la pioggia del lupo, la mia fantasia è una condanna, una strategia, una giustizia, un dolore, un furore, una gioia, un tormento, un tormento, è un tormento.

martedì, maggio 08, 2012

Buonanotte.

Di notte è sempre meglio.
Scopri cose che il giorno ti nega,
tipo i rumori dei passi d'un insonne nella strada,
gli schiamazzi di ragazzi che si sentono ancora giovani,
strani suoni lungo la via e voci di persone,
a volte straniere sai,
che ti vien da curiosare e da chiederti
''ma che diavolo combinano alle 4 del mattino?''
col suono dell'ennesima bottiglia che
l'ubriaco lancia verso il cassonetto sotto casa.
Di notte è sempre meglio
persino l'odore dei gigli rosa
che il giorno dopo donerai a chi sai,
o le macchine che sfrecciano,
puoi sentire i cilindri alternarsi
e la marmitta dei motorini cantare,
il camion della spazzatura sembra un dinosauro
quando arriva, ma puzza come frutta marcia.
Di notte è sempre meglio
il camminare di chi lavora a questo turno,
il sapore d'un panino straripante,
il profumo d'un cornetto,
il calcio a una lattina che rimbomba tra i palazzi.
Di notte è sempre meglio il mio lucido pensiero,
che dir si voglia,
si risveglia anche lui,
mentre i miei occhi si socchiudono.
Di notte è sempre meglio
persino dormire. Buona Notte.

sabato, aprile 21, 2012

Monsters


Potrei perdermi tra i miei pensieri notturni, che mi tolgono il sonno e mi danno a congegnare colossal mentali che il più fantasioso tra i registi non riuscirebbe a escogitare. Eccellente proposta questa mia, notturna. Che immaginate che i veri mostri non siano là fuori nel buio ma nella vostra mente, pronti ad assalirvi alle spalle nel più sleale dei modi. Corri corri corri ma il mondo attorno resta fermo, le mura sono quelle, le coperte pure, il pigiama nemmeno a pensarlo che possa cambiare colore, e dunque corriamoci su nella nostra immobilità. I nostri mostri sono ovunque, dietro l'amigdala, dietro il corpo calloso. E' lì lì che spunta una orecchia, vedila fare capolino allegramente. Irsuta, scura, indefinibile, decisamente poco naturale, così orripilante e fonte di ribrezzo per il più forte degli stomaci. E all'altro fronte potrai anche osservare il solito scheletro di turno, che bussa a nocche nude al tuo incoscio, e sussura in una lingua morta parole defunte. Tetro fantasma, uguale a tanti altri, mucchi d'ossa tutti uguali di ricordi diversi. E quest'odore di muffa che ti penetra i seni frontali e ti rammenta che il lercio non te lo lavi di dosso facilmente, che l'odore di bruciato può anche impregnarli i vestiti, e restarci fin quanto cazzo gli pare. Via di fuga, dove sei? L'ennesima creatura s'avvicina, ommioddio, che terrificante visione, ti prego, risparmiami da ciò, almeno stasera, ti prego, ti prego, risparmiami, non voglio più vivere questi incubi ad occhi aperti, ti prego, vi prego, portatemi via, tiratemi fuori da questo mondo parallelo.. Ci siete? Mi sentite? Dove siete tutti? Oh, i mostri, s'avvicinano a gruppi ora, mi sfiorano, uno mi ha appena afferrato il braccio, è una morsa, dolorante, fitta, gelida, non me lo sento più, e intanto che il sangue si blocca mi hanno già afferrato il collo, e la caviglia, stringono, sono spire di morte, sto morendo, è un sogno, ma sto morendo, muoio così, posso morire così? Liberatemi, qualcuno mi liberi da queste braccia pelose, da questi muscoli d'acciaio, soffoco, le mie cellule soffrono una ad una, stanno morendo, aiuto, aiuto! aiuto!

Eccomi qui.. galleggio tra queste acque nere, il silenzio è padrone e solo qualche goccia che cade da chissà dove mi ricorda che ho dei vaghi sensi. Galleggio, non so se sono viva, o sono morta. Questo silenzio è così rincuorante, ho voglia di chiudere gli occhi e sprofondare, toccare l'ultima meta e poi.. chissà..

domenica, aprile 15, 2012

Mi sono innamorata di te, ma domani mi passa.

Mi sono innamorata di te.
E che posso farci. Così, flash.
Mi sono innamorata di te.
Ma io non sono lei.
Sarò oggettivamente più bella di lei
questo probabilmente sì
ma io non sono lei
ed è questo quel che conta
io non sono lei
non ho il suo passato
non ho tutti quei ricordi in comune con te
oh, diamine, come vorrei ci conoscessimo fin da infanti.. così lei non sarebbe poi così lei, al posto suo ci sarei potuta essere io.
ma che dico
se non ci fosse lei
ci sarebbe stata un'altra lei
o ci sarebbe stata comunque lei
che ironia questa vita
arrivi tu, fulmine, oh, è amore
e invece no
era solo un altro abbaglio
perchè c'era già lei sul tuo trono di regina
che poi, perché lei?
e perché non potrei rubarle il ruolo di prima attrice?
cosa me lo impedisce?
dai, io sono più bella
lo vedi?
mi vedi?
vedi i miei occhi di gatto?
e le mie labbra di rosa?
e i capelli del grano? li vedi? li vedi?
cazzo, mi vedi?
cosa non va?
che problema ho?
sono troppo alta, o troppo grassa
cosa non ti va a genio
e perché lei
hai visto i suoi occhi spenti?
e il suo naso adunco?
l'hai vista? dico, l'hai vista?
perché non me?
..



..è che lei è lei
e se io fossi te
sceglierei lei
perché è il porto sicuro
è il profumo di zia
è il vicolo dietro casa
è il tuo banco di scuola
è la tua mano nella sua mano
io sono la spia
e spio dal buio dell'angolo
spio, e vorrei essere lei
ma lei col corpo mio
sarei senz'altro meglio
ma è tutto inutile
io non sono lei
non lo sarò mai
non sarò mai al tuo fianco
al massimo per una sera
ma che valore avrebbe?
avrebbe il solo valore che io resto io
e non ho altro in mano
se non un frammento di cuore
mio, credo, almeno quello è mio
e il tuo sperduto fra i capelli suoi.

ma dimmi almeno che mi vedi,
dimmi almeno che mi vedi,
dimmi almeno che mi vedi,
mi vedi? ci sono.
potrei esserci sempre
potrei esserci per sempre
capisci? mi capisci? ma dico, mi capisci?
ma soprattutto mi vedi?
dimmi almeno che mi vedi
dimmi almeno che mi vedi
oh, ti prego: dimmi che almeno mi vedi.


E quindi?! mi sono innamorata di te.
Ma tranquillo, domani mi passa.
Mi passa sempre.
Passerà anche questa.

sabato, marzo 31, 2012

nessuno

a botta di delusioni si diventa diffidenti.. e più hai fiducia negli altri, più delusioni prenderai, e finirai col diventare cinico. è così che funziona.. è un circolo vizioso, che ti chiude il cuore e non riesci più ad essere te stesso.. non riesci più a fidarti come vorresti.. va così.. e allora preferiresti passare una vita intera a lavorare, piuttosto che avere a che fare con gli altri. E sarebbe ancora meglio morire a sto punto.. che senso ha, una vita così? a nessuno frega un cazzo di nessuno, ecco come stanno le cose.

venerdì, marzo 09, 2012

Una volta ero una persona molto serena, molto buona e accondiscendente. Mi facevo fare di tutto, avevo una sopportazione e una disponibilità ai limiti del surreale, accettavo i torti più assurdi, là dove c'era da prendere per la spalla e dire "ehi brutto pezzo di merda! perché cerchi di rovinarmi la vita?" ed io invece in silenzio accettavo, me ne facevo una ragione, e mi sentivo sempre più sbagliata. Ora non più. Saranno stati i ritmi pressanti, le nuove esperienze, le rabbie accumulate, ma no, io non ho più pazienza. Non accetto più i torti, i soprusi. Ora sono solo una persona arrabbiata col mondo, costantemente, e se avessi potuto lo avrei fatto saltare in aria già un paio di volte. E non accetto più, non più, le prese in giro, i sotterfugi, le cose contorte e oscure, le cose nascoste. Chiedo solo limpidezza, onestà, impegno, sincerità. E non mi stanno bene le imposizioni altrui. Non più. Fine. Che se ne facciano una ragione tutti: è morto il lombrico, ora c'è il drago. E vi giuro, vi giuro sul bene che voglio a mio nonno, che è incazzato nero. E non bisogna provocarlo, perché un cuore buono arrabbiato sa essere molto crudele.

giovedì, marzo 01, 2012

Scusami..

"Scusami se non ti so chiamare amore come fanno le altre, e non so portarti a fare shopping come loro, o farti le trecce tra i capelli. Scusami per quando mi parli ed io sembro altrove. O quando non sono me stessa. Scusami per tutte le volte che ho ucciso un "ti voglio bene" in gola e quando me lo son fatto strappare a forza. Scusami quando non voglio dirti il perché sto male, e quando preferisco il silenzio della notte a un tuo sorriso. Scusami quando non ti costringo al rispetto di me, e quando vado sulla luna e non sembro tornare più. Scusa le mie stranezze, scusa se sono a modo mio: sono l'errore del sistema, e non so dipingermi come gli altri vorrebbero. E per finire, scusami se non ho imparato a ricucire le ferite, scusami se non voglio adattarmi al tuo mondo.. scusami se sono io, e non mi accetti come sono.."

venerdì, gennaio 13, 2012

..ti odio.

La giusta verità è che ho tanta, ma tanta, ma veramente tanta rabbia dentro. Non sono mai stata un'anima serena, ma senza dubbio prima avevo la capacità di amare tutto il mondo, tutti i miei amici, tutte le creature, avrei adorato persino Hitler come essere vivente, per quanto amore avevo da donare. Ora no. Ora ho solo tanta rabbia, ed è stato il tuo cazzo di ritorno a scatenarlo. Sai che c'è? Mi piacerebbe non averti mai incontrata. No, anzi, che tu non esista nemmeno nell'anticamera del cervello di questo Dio maledetto. Se te ne tornassi da dove vieni, faresti un gran favore alla comunità tutta. Oppure se te ne andassi amabilmente a fanculo, sarebbe pur sempre atto gradito, digerito, e plurimetabolizzato. Che del resto, che utilità hai in questa società? Parli, parli, parli, sapevi solo parlare, blablablabla, e contenuto sottozero, che di consiglio sincero mai uno, che di aiuto sincero mai uno, che di attenzione onesta, mai una. Potrei distruggerti nel mio stesso pugno, stringendo, e senza pietà stringere ancora, e ancora, e ancora. Godrei nel sentire il tuo ultimo fiato esalare da quel tuo corpo fasullo. E non dover più sentire parlare di te, nemmeno fossi l'ultimo dei condannati a morte, il più pezzente nell'anima, il più squallido nell'onore. La feccia di tutto ciò che ho incontrato nella mia vita.
Ti odio.
E se qualcuno mi viene a dire che l'odio è un sentimento contrapposto all'amore, ma molto simile, allora sì, ti odio. Ti odio che nemmeno Caino e Abele avrebbero saputo render meglio il concetto. Ti odio come si odiano certe creature in maniera ancestrale. Ti odio come un bimbo odia il suo stupratore. Ti odio come solo gli angeli caduti sanno odiare.
Ti odio, perché prima di realizzare cosa fossi tu, non conoscevo l'Odio.